NA: I RIVELATORI A DERIVA DI SILICIO DAL 1984 AD OGGI
SEZIONE DI NAPOLI
La camera a deriva di silicio (SDD) fu proposta da E. Gatti e P. Rehak nel 1984. Un dispositivo molto versatile ed elegante nel suo principio di funzionamento. Ne sono derivati importanti sviluppi di sensori ed elettroniche dedicate nei successivi decenni. Le caratteristiche particolari di questo rivelatore verranno descritte assieme agli steps che si sono succeduti; dalla realizzazione della prima camera di grande superficie per il tracciamento in presenza di altissima molteplicità (1990), al sistema di rivelazione attivo su ALICE-LHC. La caratterizzazione degli stessi rivelatori per la rivelazione di raggi X di bassa energia ha dato risultati rilevanti. Ne è nato un grande progetto di astronomia X chiamato LOFT che l'ESA ha selezionato per la fase di assesment. La possibilità di disegnare, modellare e sviluppare rivelatori ad hoc spinge ad inoltrarsi verso il contesto difficile e stimolante dei rivelatori per sorgenti di luce avanzate (ALS) come sincrotrone e Fel. Il campo è tutt'altro che esaurito e sembra capace di fornire soluzioni a molte sfide sia scientifiche che per l'avviamento di processi di industrializzazione ed avvio al mercato .

DATA: 24-01-2013

Sito Collegato : http://web2.infn.it/seminari_napoli/index.php?option=com_seminar&task=3&cid=27

Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - Piazza dei Caprettari, 70 - 00186 Roma
tel. +39 066840031 - fax +39 0668307924 - email: presidenza@presid.infn.it