LNL: MARCO DURANTE, RADIOBIOLOGIA DEGLI IONI PESANTI: IMPLICAZIONI NELL'ADROTERAPIA E NELLE ESPLORAZIONI SPAZIALI
LABORATORI NAZIONALI DI LEGNARO
La ricerca nel campo degli effetti biologici delle particelle cariche è in continuo aumento, sia per la ricerca di base che per le implicazioni in radioterapia e nella protezione dall'esposizione alle radiazioni cosmiche galattiche nelle missioni spaziali a lungo termine con equipaggio umano. Sebbene le condizioni di esposizione nella terapia e nello spazio siano differenti (come per esempio: alto o basso rateo di dose; esposizione totale o parziale del corpo;.. ), esiste una sostanziale sovrapposizione in diverse linee di ricerca , quali : radiosensibilità individuale , campi di radiazione misti, effetti degenerativi dei tessuti normali (sani), bio-marcatori di rischio, radio-protettori, effetti “non-targeted”. Gli effetti tardivi indotti dalla esposizione a ioni pesanti di alta energia sono senza dubbio il principale fattore rischio per la salute dell’astronauta nell'esplorazione umana dello spazio. Dato il crescente numero di pazienti affetti da cancro (compresi i giovani adulti e bambini) trattati con protoni e ioni carbonio, questo problema sta diventando molto importante anche nella adroterapia. Ridurre l'incertezza nelle stime di rischio di effetti cancerogeni e non-cancerogeni è quindi una delle priorità nella radiobiologia degli ioni pesanti: è necessario sia per un uso sicuro delle radiazioni nei trattamenti oncologici che per la pianificazione delle missioni esplorative spaziali, in particolare per l'esplorazione di Marte. I ricercatori coinvolti negli studi sperimentali in materia di radioprotezione nello spazio o di adroterapia spesso usano gli stessi acceleratori di particelle ad alta energia. Diverse strutture di adroterapia sono attualmente in funzione, in costruzione o pianificati in Europa, USA e Asia ed è prevedibile che l’accresciuta disponibilità di tempo macchina e la presenza di numerosi programmi di ricerca dedicati contribuiranno a miglioramenti nella nostra conoscenza degli effetti biologici degli ioni pesanti nei prossimi anni.

DATA: 27-02-2014

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